Fammi nascere, fammi rinascere amore mio. Avrò più cura di me stessa, ti amerò senza maltrattari.... (Non ti muovere)
Stavo pensando che un due anni e due giorni fa ero a Londra. Per viverci. E' assurdo come quella città mi attirasse, come credessi che quella città avrebbe risolto i miei problemi.. Ho lottato e sofferto a Londra, non lo posso negare.Non sono partita per i Take That se è quello che pensate. No. I Take That non si erano nemmeno si erano riuniti. Non sono andata per seguire un amore.. Ero l'unica single ahimè del gruppo, dato che gli altri, tra varie vicissitudine, avevano più o meno un ragazzo.Credo di essere andata per me stessa. Per scoprire una nuovo mondo, diverso da quello piccolo e calmo che era la mia città in Italia..Credo di essere scappata da casa, diciamo così. Perchè, infondo è vero. I nostri genitori, hanno un abisso di differenze, un abisso che li divide da noi, che crea un muro che, anche a ventisei anni, con difficoltà riesco a mandare giù.Forse volevo dimostrare a quel micro mini mondo che era tutta la mia famiglia (genitori-zie...) che non ero una 'donna da casa', diciamo. Io non volevo essere una madre e basta. Non volevo che credessero, come più volte mi hanno detto, che non ero capace di nulla, che mi sarei 'fatta mettere incinta dal primo coglione venuto e mi sarei fatta mantenere dai miei'...
Mi hanno messo alla berlina a matrimoni e affini, mettendo in risalto le persone che credevano migliori di me.. E, strano scherzo del destino, chi hanno portato in alto, ha fatto la fine che loro hanno pronosticato per me..Certo.. Quando sono andata a Londra, senza un uomo, senza una casa, senza nessun appoggio (ammetto la mia pazzia, ma quando si è giovani, si vive tutto alla leggerezza.. il mondo è la nostra pista e noi dobbiamo solo divertirci ad usarlo.. una rampa di lancio un po' disastrata, dove potresti cadere...), beh! immaginatevi pure quello che mi hanno detto. Ma io sono una che alza la tetsa e va avanti.A Londra, grazie a internet, ho conosciuto tutte le meravigliose thatters che mi hanno affiancato.. Ho visto i Take That, ho baciato Mark Owen( e per una fan è il massimo... credetemi..); ho vissuto una vita tra sogno e realtà per ben due anni. Ma, come sempre, la medaglia ha due faccie. E non sempre il verso in cui girava, non era il migliore. Mi sono trovata sola, perchè le mie migliori amiche, hanno seguito i loro rispettivi compagni; ho dovuto far fronte a spese talmente alte, messe dal ragazzo di una di queste mie amiche che, per la sua convenienza, gestendo la casa dove era entrato senza un
contratto, mettendomi nella condizione che se non lo facevo io, avrei avuto tutti contro, ha alzato l' affitto e io mi sono trovata, successivamente, anche senza un lavoro e, di conseguenza, senza soldi, mangiando davvero poco..Direte.. Perchè non sei ritornata.Ero troppo orgogliosa. Troppo convinta che la mia strada fosse quella... E non volevo lasciarla. Non volevo dare ragione a chi mi diceva che sarei ritornata con la coda tra le gambe...E ho continuato.Ma non ho messo una cosa in conto... L'amore.Ora so che vi chiederete cosa c'entri l'amore. O meglio.. Magari hai trovato qualcuno..Niente di tutto ciò.Dopo un periodo di crisi nera, dove i soldi era sempre meno, dimagrivo a vista d'occhio.. Mi ritrovo a lavorare in un coffee shop della city.E incontro un ragazzo. Premesso che io non mi innamoro di una persona solo per il suo lato fisico (e non lo dico per vantarmi..). Io guardo dentro una persona. Non volgio qualcuno che mi opprima, che mi serva per fare le cose al posto mio, non mi piace dipendere da un uomo. Non sono la tipa che sta con qualcuno solo perchè ne ha bisogno. Ho davvero un grosso ribrezzo per quel tipo di donne. Mi danno l'idea di ragazze che usano gli uomini solo perchè non possono fare altrimenti... Io invece, non sto con qualcuno per starci.. diciamo. Io sto con qualcuno per quello che mi fa sentire, per i brividi che riesce a trasmettermi quando ci parlo. Io con una persona ci sto per ridere. Per stare bene.. E questo ragazzo, diciamolo, mi faceva ridere tanto.. Ma davvero tanto.E come una stupida, mi sono innamorata di lui... Ma non sapevo una cosa. Lui era con una ragazza da sette anni. Ho lottato per dimenticarlo. Ho scoperto cose che mi hanno sconvolto di lui, che, poi, a volte, ho scoperto non essere vere... L'ho accettato con tutti i suoi difetti ( e cazzo se erano tanti!!), ho messo da parte i Take That per lui.. E qui credo che capirete quanto l'ho amato..Ma mano a mano che passsava il tempo, mi rendevo conto che era una cosa impossibile. Lui aveva problemi con lei, mi diceva come stava e io, a casa, piangevo, dicendo, io posso dargli di più. Ma perchè non se ne rende conto.E alla fine ho capito. Lui amava ancora lei. Di quell'amore devastante, che ti distrugge, ma, dal quale, non riesci a staccarti, mai.. Nemmeno se lo vuoi. se immischaito in questo amore e non hai forza per credere che possa essercene un altro. Poi sono arrivate le ferie. Per lui..E' andato in Italia con lei. La odiava. Non la sopportava più. Ma io sapevo. Sapevo che, una volta soli, lontani dallo stress, si sarebbero di nuovo voluti bene.Ero a pezzi ma, cosa che non riesco a spiegarmi, felice per lui. Infondo lo amavo davvero dato che, sapendolo felice, ero felice per lui.Sono andata anche io in ferie. Ho fatto una visita da un dottore, Seconda mazzata. Forse devo operarmi al seno.Son o quelle cose che ti fanno pensare.Ritorno. Non posso stare a Londra. Non più. Devo tornare. E per assurdo, lascia il posto di lavoro dove stavamo, per trasferirsi di fronte. Buona paga. Buon impiego. Può fare come vuole. E lì il mondo mi è crollato addosso. Forse, ora che ci penso, il mio corpo, condizionato dalla mente, ha reagito, mi ha dato segnali che mi dicevano: scappa, tu qui non ci fai nulla.E allora i dolori al seno sono aumentati. Ho perso del liquido. E sola mi sono spaventata e sono scappata. E sono tornata a casa.Tutto è tornato all'origine.Ma non mi sento una perdente. So che ora mi sto solo sistemando le piume, le sto pulendo dalla merda che mi è piombata addosso, per poter volare leggera, andare via... Non so se per sempre.. La Sardegna, purtroppo ha un richiamo troppo grande per me. Il suo mare, il suo verde, i suoi profumi.. Mi richiamano sempre, come una voce amaliante che fatico ad ignorare.So che qui non creerò il mio destino. Sono giovane e ci sono persone, molto più grandi di me che ancora non hanno deciso cosa vogliono dalla vita. Io nemmeno. So che ho avuto coraggio. So che non tutti prendono e partono.. Ma non mi vanto di questo. Allora scappavo. Da me.. Dalla mia famiglia, dallo specchio riflesso dei loro sogni.. Da persone che a undici anni mi hanno messo un cuginetto in braccio e mi hanno detto'questo è il tuo destino.. impara da ora'..Io non volevo questo. Volevo fargli capire che non ho bisogno di un anello per essere felice. Forse troverò qualcuno che mi farà dire.. Ti amo talmente tanto che voglio sposarti. Ma so che lo farò quando ci saranno dei bambini. E saranno mie figli che mi porteranno all'altare, che nelle partecipazioni annunceranno le mie nozze. A poche persone che verrano e che faranno da cronisti del mio matrimonio, scattando foto che terranno per se, facendomi dono di quello. Niente abiti da sposa, niente anelli di fidanzamento.. Credo che la fede la porterò appesa al collo..So che questo è l'unico passo certo del mio futuro. Essere mamam dei miei figli, Amica di chi mi ama. Confidente, sorella.. Tutto meno che una delle mogli calssiche che hanno volgia di stare con un uomo solo per paura della solitudine. Io avrò un figlio. Lo so. E solo quello non mi renderà sola.. Solo quello..E quando avrò deciso e spiaccato il volo... Non avrò zavorre. Ma solo buoni compagni di viaggio.
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