martedì 7 aprile 2009

Tutto trema.. Tutto cambia... Niente è più come prima.. Immagini da un incubo..

Ma quanto vive un uomo? Vive mille anni o uno solo? Per quanto tempo muore un uomo? Che vuol dire per sempre? (Pablo Neruda)


Tante volte non ti rendi conto di quanto sia importante tutto quello che ti sta attorno. Il menage familiare.. La tua casa, che hai tirato su con tanti sacrifici, le piccole cose che ti circondano e a cui non dai importanza, che fanno parte di te, a cui nemmeno dai significato, alle volte..
Piccole cose, che nemmno ti rendi conto di quanto siano pimportanti, fino al momento in cui non le perdi..
Un giorno la terra trema, la natura si rivolta e tutte quelle piccole cose, la tua casa i tuoi ricordi sono persi per sempre.
E i dolori che avevi provato fino al giorno prima, le lacrime per una cosa andata male, per un lavoro perso, sono solo polvere di stelle, in confronto all'enormità della catastrofe che ti ha colpito.
La terra trema, la casa si deforma, il pavimento cede sotto i tuoi piedi. L'apocalisse, pensi, la fine del mondo.
Ma da altre parti il mondo va avanti, dormendo, perchè, quel bastardo, ha deciso di colpire di notte, quando meno te lo aspetti, senza nemmeno darti la possibilità di congendarti dalla tua casa, di prendere qualche cosa..
Non sai come, ma sai che la tua vita, mentre in pochi secondi, forse in un minuto, la terra, tremando, cancellerà tutti i tuoi ricordi, la tua identità, ridendo di quello che eri stato e sbeffeggiandosi di te che, in pigiama, scendi per strada, guardando la tua casa accartocciarsi come un castello di carte.. E alle volte, sapendo che chi ami, può essere dentro, perchè, mentre scappavi lo hai perso, non ha corso troppo veloce, è caduto.. e tu non te ne sei accorto...
Dovevo parlare di altro in questo blog. Ma credo che tutti siamo paralizzati da quello che sta succedendo.
Ora per ora, incollata alla televisone, assettata di notizie, che mi dicano che una persona che non ho mai visto è stata estratta viva da sotto le macerie, guardo le scene di un dolore che non dovrebbe essere mio, ma che sento tale..
E ti rendi conto che per davvero, la nostra vita è un battito di ciglia al confronto di questa eternità, al confronto della forza di una natura che sa essere devastantee cattiva.
227morti, quasi 2000 feriti, 70000 sfollati, 40000 tende piantate, ancira 30 dispersi.. Tutto è cominciato alle 3e30 del 5/4/2009...
Numeri e ancora numeri che raccontano un dramma, la storia di un paese come Onna che non esiste più, de L'Aquila, la città delle 99 chiese e delle 99 piazze, che ora non esiste più... Cancellata da 60 secondi di terremoto.
Numeri ancora. Numeri freddi che non raccontano la storia di tutte quelle persone che hanno vissuto la tragedia: del giornalista scampato alla morte con la moglie ma che ha perso i figli si 18 e 16 anni; della mamma che ha fatto da scudo alla bimba di due anni, morendo e salvandola... Il resto lo ha fatto la piccola richiamando i soccorritori con il suo pianto; cani che svegliano i padroni e li salvano; rudi giocatori di rugby che slavano intere famiglie e si caricano vecchiette sulle spalle, portandole in salvo. Storie di vigili del fuoco che scavano con le mani, che chiedonoil silenzio nella speranza di sentire un lamento. Storie di persone che non dovevano essere in un posto e invece c'erano.. Ma nonostante tutto si sono salvate. Persone che si sono salvate per strano giochi del destino, ma che non hanno più nulla; e ancora.. Vigili che arresi con le mano sanguinanti, in un telo bianco, portano in braccio, quasi volessero cullarlo in piccolo corpo, di cui vedi i piedini, fatti per correre, per saltare, per camminare nella lunga strada della vita, ma che una scossa di terremoto, ha bloccato per sempre. La storia degli studenti della casa dello studente, quella dove un piano è sparito, schiacciato dagli altri tre.. E il destino è stato lo stesso degli abitanti...
Ragazzi vivi, scampati al disastro con le loro gambe. Ragazzi che sono stati estratti vivi dalle macerie ore dopo, come quella giovane 23enne che, dopo 30 ore è uscita fuori alla luce, gradando GRAZIE RAGAZZI a chi l'aveva salvata, mentre del ragazzo di Gaza nessuno sa ancora nulla...
E allora ti rendi conto di una cosa. Che non hai abbastanza tempo per nulla. Che anche domani può succedere qualche cosa che ti porta via, che nel presente qualcosa potrebbe cancellare il tuo passato rendendo impossibile il futuro..
Che qualcosa potrebbe cancellare te stesso.
Sto ritrovando la preghiera, non la chiesa... E chiedo a Dio o a chi per lui, di vegliare su quelle persone.. Su quegli angeli morti, tutti quei bambini che non ci sono più, di accoglierli in cielo e stringerli forte, come non potranno foare le lkoro mamme, perchè è ingiusto che qui non lo possa fare più nessuno a parte un vigile del fuoco che sconfitto, culla il corpicino esamine di un bambino che dal sonno è passato alla morte.
E la mia testa ritorna a San Giuliano, quando rimasi una notte intera sveglia a guardare, piangere, pregare, perchè qualcuno venisse estratto vivo...
Il piccolo Angelo che piangeva dicendo di avere sete e fame, mentre i pompieri lo rincuoravano, dicendgli che era forte.. Ovunque tu sia, piccolo, psero che l'incubo di quel giorno ti lasci libero il cuore e ti permetta di crescere.
Il dramma della classe 1996, cancellata la mattina del 30 ottobre 2002. Una strage che poteva essere peggiore se solo ci fossero stati tutti i bambini nella scuola, ma che grazie ai festeggiamneti per la fetaa di Halloween, erano fuori a preparare...
Il dramma simile che si vive oggi. L'Aquila come San Giuliano, come Assisi e Foligno, comel'Irpinia.. E su, fino a che mente umana ha memoria.
E il problema è: dato che non si può PREVEDERE, perchè non dobbiamo PREVENIRE? Perchè invece di costruire ponti che potrebbero collegare due cimiteri (ricordiamo che messina e reggio sono sismiche!!!!), non rimoderniamo i centri storici rendendoli meno fatiscenti?? Perchè nelle zone sismiche, invece di sopraelevare di un piano le case, rendendole potenziali tombe, non costruiamo case ANTI sismiche??
Perchè non abbiamo memoria dei nostir errori?
Non ci sono bastate le immagini di uomini disperati che scavano con le mani per liberare i bambini dalle macerie cercando di salvare un bambino, ben sapendo che non ci sono speranze?
Devo forse ricordare quando alcuni bambini di San Giuliano vennero sepolti con le loro copertine per non avere freddo??
Che storie ci racconteranno questi nuovi morti? Quella del bambino di otto mesi, morto nel lettone, vicino ai genitori? Quella di bambini che non giocheranno più, di ragazzi che non si potranno innamorare, laureare, solo perchè la loro casa non era a norma???
Ci vuole poco per salvare una vita. E' bella la solidarietà.. E vi giuro. Sono fiera di essere italiana, ora, davanti a quello che sta succedendo...
Ma alle volte preferirei non dover donare il mio obolo per la causa, se poi... Dopo un mese tutti hanno dimenticato.. E sette anni dopo la situazione è sempre la stessa...

UN ABBRACCIO A TUTTI GLI ABRUZZESI.. e specialmente a Gualtiero, Fede ed Eliana.. tre amici che hanno perso una casa in quel disastro...
Questo blog lo dedico a voi..

1 commento:

  1. we Eliana è amica mia, non ti consento! :p
    Scherzo, io, ma è solo per esorcizzare la paura che ho avuto ieri mattina quando provavo a chiamarla e non mi rispondeva, solo per esorcizzare la tristezza che ancora mi prende il cuore al solo pensiero che tutte quelle persone devono ricominciare a vivere dal nulla, che alcune di quelle persone non ci sono più, e altre le stanno piangendo.
    Sono stata fortunata, le persone che amavo e che sono rimaste coinvolte in questa tragedia sono vive. E sono stata fortunata perchè solo per una serie di coincidenze non mi trovavo lì nel momento in cui la natura ha scatenato la propria furia. Ma prego per tutti quelli che sono stati meno fortunati di noi... e sono totalmente sfiduciata sul fatto che stavolta l'Italia impari qualcosa, e si corra ai ripari.

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